Paesaggio

Auto parcheggiate sotto il municipio, alberi di Natale lasciati andare dal porto canale in mezzo al mare oppure carabinieri a cavallo in pattuglia tra le strade. Così era la Cervia degli anni 60 e 70, un viaggio indietro nel tempo che come un film viene proiettato nelle fotografie di Sante Crepaldi, che, nel corso degli anni, è sempre stato testimone dei cambiamenti del paesaggio e dei principali eventi. Come nel 1963, quando fu inaugurato il parco naturale, creato sia per proteggere una parte di ambiente del comprensorio della città, sia per regalare a cittadini e turisti un’oasi di verde dove rilassarsi in tranquillità oppure scoprire piante e animali, come le caprette, i cervi, i pavoni e i cigni (e in passato anche i lama).

Nell’obiettivo del fotografo cervese è poi finita sempre piazza Garibaldi, ora proibita alle auto, all’epoca invece aperta ai mezzi a motore che si stavano diffondendo in tutta la penisola. Senza tralasciare, il lungomare e il suo meraviglioso Grand Hotel, aperto negli anni 30, testimone di una moltitudine di eventi e luogo di incontro per moltissimi personaggi famosi che visitavano Cervia. Protagonista anche il porto canale, modificatosi nel tempo, e meno animato rispetto ai giorni nostri, grazie ai numerosi locali che hanno aperto lungo il molo, nuova meta del divertimento cervese. Ancora i magazzini del sale, costruiti attorno al 1700 per proteggere uno dei beni più preziosi per la città, il sale: lì l’oro bianco arrivava a bordo delle burchielle, tipiche imbarcazioni a fondo piatto capaci di trasportarne enormi quantitativi. Per concludere, infine, con la Casa delle Aie, oggi tempio della romagnolità, dalla cultura alla cucina, grazie all’impegno della società “Amici dell’Arte” e in passato cuore del lavoro in pineta, fonte di guadagno per i numerosi pignaroli.

Tra le curiosità sicuramente i carabinieri a cavallo, fotografati col grattacielo alle spalle, oppure iniziative particolarissime, o meglio inusuali, come quando un gruppo di pescatori decise di festeggiare le festività mettendo un albero di Natale in mare. Iniziativa più unica che rara, anche perché si svolse una volta sola.
La storia del paesaggio di Cervia non poteva non includere la darsena e il borgo marina, luogo di partenza e di arrivo di pescatori e amanti del mare.

Ricorda Sante Crepaldi: “Ho amato molto fotografare questi luoghi perché, anche se sono in parte cambiati nel corso degli anni, rappresentano i punti fermi di Cervia, del suo passato, presente e futuro, e della mia vita legata a questa città”.